2014-12-31

Goodbye 2014.

Tic Toc. Tempo di tirare le somme per l'anno appena trascorso.
Se ripenso a questi ultimi dodici mesi credo che rischierei di perdere il conto di tutte le cose che ho fatto.  È stato un anno molto movimentato, lo devo ammettere. Dal Regno Unito in cui mi sono recata per l'Erasmus, Israele e Palestina ad Aprile per un viaggio che mi ha sconvolto la vita in positivo, fino all'estate passata a studiare a Berlino. In un solo anno non ero mai stata in così tanti posti, ma questo mi ha fatto ancora più capire che cosa e dove vorrò essere in un prossimo futuro. Nel mezzo tanti altri spostamenti in giro per l'Italia, tanti sorrisi, amici nuovi ed altri ritrovati, tanta buona musica e nuovi ma allo stesso tempo grandi traguardi raggiunti. Eh si, mi sono perfino laureata e sebbene ogni tanto vorrei prendermi una pausa da tutto, sto già proseguendo con la specialistica: so cosa farò in questi due anni, ma quello che verrà dopo è ancora un mistero per me, un mistero tuttavia elettrizzante. Come una scarica di energia a lungo termine: da qualche parte andrò, da qualche parte mi realizzerò. Nel mio cuore so a cosa sono destinata, ora lavoro sodo per rendere tutto reale. Ci riuscirò? Io non perdo la speranza, perché nonostante tutto l'importante è NON FERMARSI MAI.
Un altro nuovo anno si chiude, ma davanti a me c'è una strada in salita che non ho paura di intraprendere. 
Buon Anno 2015 a tutti!


2014-08-13

Cruccolandia

Mi trovo in territorio crucco già da dieci giorni, tanto che mi sento in dovere di fare qualche piccola considerazione (anche per scrivere qualcosa sul blog, dato che sono sempre in giro ma non ho ancora imparato ad essere costante nell'aggiornarlo).
Credevo che la Germania fosse un gran paese, avanti rispetto all'Italia, fino a quando:
- trovare una connessione WiFi disponibile è un po' come trovare un ago nel pagliaio; per fortuna c'è Starbucks;
- ho perso il conto dei video musicali su YouTube che non sono visualizzabili, manco fossi a Narnia;
- la gente si stupisce se dico loro che vengo dall'Italia perché "gli italiani non sanno parlare l'inglese e tu suoni molto americana" (grazie Renzi?) tenterò col tedesco la prossima volta. In compenso il ragazzo che mi ha detto questo era moooolto, molto carino e simpatico (del resto chi altri vuoi trovare da Hollister? - a buon intenditor poche parole);
- vespe ovunque, e non mi riferisco ai motorini.

Per il resto è una figata e pare sia già Autunno.
Appena mi trasferisco permanentemente da Starbucks vedrò di raccontare che cosa ho fatto in questi giorni con qualche foto allegata, in fondo qualcosa da raccontare c'è sempre.




13 AGOSTO 1961: esattamente 53 anni fa sorgeva il muro di Berlino
Quando le cose mi vanno male, non vado in farmacia, ma in libreria.

Berliner Fernsehturm

Poster di Revenge, non potevo non fotografarlo.

2014-07-19

Chi l'avrebbe mai detto?

Mi piace pensare che per una strana serie di coincidenze, che mai avrei potuto prendere in considerazione prestando attenzione solo ad ogni singolo anello di quella intricata catena che è la vita e, tralasciando quindi il complesso, sarei arrivata a dove sono ora. 


Foto di gruppo con i The Sun e i ragazzi del workshop di vocal coaching.

La verità è che quattro anni fa avevo deciso, sebbene di malavoglia, di assistere allo spettacolo della Festa dei Giovani a Jesolo. Era il 2011. Anni prima, quando mi stavo preparando alla cresima, mi era stata data l'opportunità di andare a vedere lo spettacolo ma, per una serie di motivi che oggigiorno considero solo scuse, non l'avevo voluta cogliere. La realtà dei fatti sarebbe di fatto molto più complessa da spiegare. Ma la seconda occasione l'avevo voluta cogliere. Ebbene si, alla fine quella nuvolosa giornata di marzo era riuscita a rasserenarmi un po', lo spettacolo della festa era stato impeccabile, tanto che decisi di voler prendere parte attiva alla realizzazione di esso per l'anno successivo. Nel gennaio 2012 partivano le iscrizioni. Tra i vari workshop decisi di fare quello di canto moderno, il perché penso sia facile da indovinare. Fu un weekend stancante perché lavoravamo fino a tarda serata, ma eravamo alimentati da una vera gioia che non provavo da molto. L'unione fa la forza, ed era vero. In quei giorni mi ero divertita da morire, condividendo dei momenti speciali con molti altri giovani come me. L'unica cosa che ancora mi andava un po' stretta, dovuta principalmente ad una serie di motivi che non starò ora a spiegare, era il fatto di condividere dei momenti di preghiera. Ma il bello era che lo si faceva con altri giovani della mia stessa età, quindi in realtà se da un lato mi sentivo a disagio, dall'altro apprezzavo che ci fosse una realtà totalmente diversa da quella a cui ero abituata, dove le persone non andavano in chiesa per abitudine e non facevano il corso per la cresima col fine di ricevere soldi dai parenti (all'epoca avevo sentito anche questo). Finita la festa del 2012 già facevo il conto alla rovescia per quella dell'anno successivo. 

2014-07-09

Un invito, poi un viaggio...ora il racconto.

Era una cosa che volevo tenere principalmente per me, ma in seguito a quanto sta accadendo in questi ultimi giorni nel Medio Oriente, mi sento quasi in dovere di raccontare l'esperienza che ho passato ad inizio aprile in quei territori e perché tutta questa situazione mi tocchi nel profondo, sebbene talvolta io creda che alcuni non riusciranno a capire che cosa si prova nel vedere una terra cara vivere una situazione così terribile, poiché è più facile ascoltare le notizie in maniera passiva e forse talvolta addirittura apatica.


Un invito, poi un viaggio.
È tutto iniziato così. Come dice il testo della canzone "Betlemme" da cui sono tratte tratte queste parole, tutto parte da un invito che ho deciso di accogliere quando mi trovavo ancora nel Regno Unito e che mi ha recentemente portata a fare un viaggio indimenticabile in quelle terre del Medio Oriente in cui si narra che sia partito tutto.
A fare da colonna sonora al viaggio le canzoni dei The Sun, band vicentina formata da quattro ragazzi (Francesco, Matteo, Gianluca e Riccardo), che con la loro importante presenza hanno saputo animare queste giornate rendendole speciali e al tempo stesso indimenticabili.




2014-05-02

La musica! Una magia al di là di tutto ciò che facciamo! (Albus Silente)

 

La mia vita è la musica, c'è poco da fare. Fin da piccola cantavo nei lunghi viaggi in macchina, fregandomene se ero intonata o meno, e i miei genitori sorridevano perché sapevano che era ciò che mi rendeva felice. Quando avevo 4-5 anni passavo i pomeriggi dai nonni di mio cugino chiedendo se potevo suonare il pianoforte, affascinata da quello strumento dai tasti infiniti e dal suono melodioso, attendendo con impazienza fino a quando non sarei stata reputata sufficientemente "grande" per poter iniziare a suonare pure io. Ho iniziato con una mini-pianola, ereditata dal mio cugino musicista, ma i tasti erano troppo piccoli e stretti sebbene le dita fossero quelle di una bambina di sei anni. A sette anni il primo pianoforte. A undici l'audizione in conservatorio, dove ho poi passato otto anni in cui mi dividevo tra scuola e musica, questo non senza difficoltà ovviamente perché entrambe richiedono un grande impegno e costanza. Durante gli anni delle medie scopro la chitarra e inizio ad imparare strimpellando i primi accordi. A quattordici anni ritrovo quella passione che nutrivo per il canto quasi per caso, in quei mesi difficili diventa la mia unica ancora di salvezza, ciò che mi tiene ancora a galla mentre tutto sta precipitando in un vortice. Tutto ruota nuovamente intorno alla musica. A diciassette anni inizio finalmente a fare le cose sul serio, imparando a fare della voce il mio strumento principale, nonché preferito. A quasi ventidue anni continuo e non mi arrendo: la strada è in salita, ma così è anche la vita. Non sarò perfetta, ma ci metto tutta me stessa in quello che faccio.
Tutto per me ruota intorno alla musica, magia senza la quale sarei completamente persa.

2014-04-01

Pokémon Challenge: la sfida di Google Maps

Per molti potrebbe sembrare l'ennesima bufala da Primo Aprile, per altri una nuova sfida.
Di cosa sto parlando?
Proprio ieri, Google Maps ha pubblicato su YouTube un video che nel giro di poche ore ha ottenuto più di due milioni di visualizzazioni e ha fatto senz'altro discutere. Il suddetto video invita tutte le persone che possiedono uno smartphone con l'utima versione di Google Maps a girare per il mondo nella speranza di trovare dei Pokémon.
Non nego che uno dei sogni della bambina che ero un tempo (oltre al ricevere la fatidica lettera di Hogwarts una volta compiuti 11 anni), fosse partire per il mondo in sella alla mia bicicletta per catturare Pokémon e sfidare numerosi allenatori. Che poi io abbia potuto fare lo stesso senza il bisogno di uscire dal giardino di casa mia è un'altra cosa.
Tornando alla sfida di Google Maps: l'intento è di trovare tutti e 150 Pokémon sparsi per il globo e ottenere così il titolo di Pokémon Master. In questo caso non serve prendere il primo volo disponibile per le isole Galapados o per Seattle nella speranza di incontrare Pikachu, ma basta armarsi di pazienza e scoprire gli angoli nascosti del nostro globo direttamente dall'applicazione Mappe. Il tutto entro mercoledì 2 aprile 2014, ore 2:00 PDT (della serie: se non vi passa nulla sapete come spendere il vostro prezioso tempo).




2014-03-31

Nuvole illusorie.



È come un circolo vizioso. 
All'inizio non ci pensi, ma poi ci ricaschi, speri, t'illudi, credi a ciò che ti viene detto ed inaspettativamente (o forse no, perché nel profondo sai che questo perenne stato di quiete non subirà mai alterazioni drastiche di alcun tipo) precipiti giú, sempre più giú, scoprendo che in realtà la nuvola che credevi fosse lì pronta a sostenerti è in realtà un'illusione, un fumo nero, vecchio e consumato. 
Nonostante i mille avvertimenti ci ricaschi sempre, piccola ingenua, e risalire si fa sempre più difficile. 
Sciocca, perché non ti rassegni all'evidenza anziché farti male di continuo? 
Le nuvole sono solo vapore acqueo che prima o poi porta solo e soltanto pioggia. 
Ma tu speri ancora in quel raggio di sole spento da chissà quanto tempo. Quale stupida utopia ragazza mia!!
Quando imparerai veramente? Sono nuvole illusorie.

2014-03-30

Polaroid: nostalgia del vintage?



Fin da quando ero piccola questo modo di scattare le fotografie e di poterle tenere in mano subito dopo mi ha sempre affascinata, ma quando ero bambina le Polaroid erano costose e le ricariche erano addirittura rare da trovare (all'epoca la possibilità di comperare online era solo un'utopia). 
Tuttavia negli ultimi mesi, ho notato una specie di ritorno alle origini, scatti istantanei con Polaroid o altre macchine fotografiche Instax, condivise sui vari social network (in primis Tumblr).  Ho così scoperto che nell'ultimo anno aziende come la Fujifilm avevano messo in commercio vari modelli di macchine fotografiche Instax, così da dare la possibilità anche alle nuove generazioni di "assaporare" quelle emozioni che solo una fotografia in pellicola ti può dare.
Bisogna dire che negli ultimi anni la fotografia ha fatto salti da gigante soprattutto dal punto di vista digitale, basti pensare che oramai si possono scattare fotografie con un qualsiasi telefonino, tanto che credo che il bello del poter catturare un istante per sempre venga sempre meno in questa maniera (anche se non nego che è una comodità in più per ogni evenienza).
 Avere una macchina fotografica digitale (che sia compatta o reflex) è comodo perché si ha la possibilità di visualizzare immediatamente lo scatto e con un semplice clic di cancellarlo e di scattare immediatamente altre foto. Quante volte mi sarà capitato di scattare dieci foto più o meno uguali della stessa inquadratura e di scegliere solo in post-produzione quella che più mi piaceva? Un tempo, con le macchine fotografiche a rullino (ricordo ancora la mia regalatomi per il mio settimo compleanno), si stava ben attenti nel cosa fotografare perché ogni singolo scatto era prezioso. Al giorno d'oggi invece è tutto diverso e la sensazione del dover selezionare con cura che cosa vale la pena "catturare" e cosa no oramai è quasi del tutta sparita. Con il ritorno delle fotografie in stile Polaroid mi pare d'esser ritornata indietro nel tempo.
Facendo diverse ricerche ho deciso di acquistare per lo scorso Natale una Instax Mini della Fujifilm: non bisogna lasciarsi ingannare dal suo aspetto, questa macchinetta non è affatto un giocattolo, bensì una vera e propria "cattura istanti". Non la voglio definire Polaroid poiché quest'ultimo è solo un marchio che è stato poi nominalizzato ed utilizzato in maniera molto generale per definire una determinata categoria di fotografie, quelle instax per l'appunto.

Il modello della mia Instax sviluppa fotografie "mini", della dimensione di una carta di credito. Nonostante siano effettivamente piccine, io le trovo adorabili.
Le ricariche di questa macchina vengono vendute in gruppi di 10; nonostante il prezzo tenda ad aggirarsi intorno all'euro per foto, penso che ne valga la pena. 
Una cosa che mi rattrista è che nell'ultimo decennio - dall'arrivo della fotografia digitale quindi - non ho più foto ed album da poter sfogliare, mentre ho decine di album di fotografie che ritraggono i miei primi anni di vita. Certo, c'è sempre la possibilità di stampare le fotografie digitali, ma secondo me non è la stessa cosa. 
Per fortuna adesso posso però rimediare ;)