2013-11-23

Edimburgo...che avventura!



Lo scorso weekend (15-17 Novembre) sono stata ad Edimburgo. Partenza prevista alle 6 del mattino.
Visto che nelle ultime settimane di svegliarmi me ne andavo invece a dormire a quell'ora, il giovedì 14 avevo deciso di fare la brava ragazza e andare a nanna alle 11. Avevo preso sonno quasi subito, se non fosse che verso l'una mi ero svegliata e non riuscivo più a riprendere sonno (credo d'avere qualche problema di jet lag sull'orario di Boston, peccato che a Boston ci sia stata tre anni fa lol). Non appena ero riuscita nuovamente a convincere Morfemo a cullarmi tra le sue braccia, ha iniziato imperterrito a suonare l'allarme con tanto di sirena e luci rosse dell'intero edificio. Un incendio in corso o una semplice prova d'evacuazione? Bisogna tener presente che nell'ultima settimana ci avevano fatto evacuare l'edificio per prova ben due volte. Ma la terza è la volta buona dicono, infatti una volta uscita dalla stanza il corridoio era pieno di fumo. L'incendio era scoppiato nella nostra cucina. Evviva.



Senza pensarci due volte, invece di scappare via come avevano fatto i miei coinquilini (della serie: pensiamo esclusivamente a noi stessi, chissenefrega se magari può accadere qualcosa di grave), ho aperto la porta della cucina cercando di non respirare il fumo di plastica bruciata che c'era nell'aria. Mi sono immediatamente diretta ai rubinetti, ho riempito una ciotola d'acqua e ne ho gettato il contenuto sul fuoco per due volte, fino a spegnerlo. Uno dei miei coinquilini aveva lasciato il piano cottura acceso, una borsa di plastica era caduta accidentalmente sopra di esso e aveva fatto da ponte fino al ceppo di coltelli, anch'esso in plastica, trasformandolo in un mucchio di plastica bruciata. Per fortuna il fuoco non si era propagato per il resto della cucina, ma ho voluto comunque intervenire prima che potesse accadere qualcosa di più spiacevole (non si sa mai). Forse ho sbagliato mestiere, dovrei fare il pompiere.
Una volta essersi assicurati che nell'edificio non ci fosse più nessuno (ci sono 4 piani da 24 stanze ciascuna), sono arrivati i pompieri. Quelli della security ci avevano detto che se volevamo potevamo stare in una delle sale comuni; questo perché faceva freddo e c'erano alcune persone scalze, altre in canottiera e pantaloncini corti, e altri ancora vestiti da festa della sera precedente. Dopo due ore ci hanno dato finalmente il permesso di ritornare nelle nostre stanze. Si erano però fatte le 4 del mattino e non avevo più sonno, anche perché mi sarei dovuta alzare un'ora dopo.

Le sei ore di pullman fino ad Edimburgo sembravano infinite (siamo partiti dal Nord del Galles per attraversare l'Inghilterra e arrivare infine in Scozia), ma tra una pausa, quiz e tentati sonnellini vari, siamo arrivati a destinazione verso l'ora di pranzo. Dopo averci concesso un'ora di pausa, siamo andati in giro a visitare la città.
Non ho parole per esprimere quanto Edimburgo mi sia piaciuta: U N  S A C C O ! È chiaramente una città "vecchia" sotto certi aspetti, una città che ha mantenuto le sue caratteristiche nel corso dei secoli, ma il modo cui gli edifici si combinavano tra di loro per unire vecchio a semi-moderno beh, è mozzafiato.
Il primo giorno abbiamo fatto un giro in centro, dove la guida ci ha spiegato alcune cose e ci ha mostrato i posti più interessanti del luogo. Io scattavo fotografie a go-gò.
Il secondo giorno era stata prevista un'escursione da tre ore presso l' Arthur's Seat, il vulcano di Edimburgo, che offre una vista dall'alto dell'intera città e da cui si può intravedere il mare in lontananza. Quella mattina dovevano incontrarci tutti alle 9:30 davanti a Starbucks, in High Street. Peccato che quelli della caffetteria ci abbiano messo un po' più del previsto, la guida non ci ha aspettato per soli TRE minuti (!) e sono partiti senza di noi. Ma alla fine devo dire che è stato meglio così, perché col nostro piccolo gruppo (eravamo in 5-6), siamo andati là del vulcano per conto nostro, abbiamo scattato un sacco di fotografie, e poi siamo ritornati in centro verso ora di pranzo. Quello stesso giorno sono passata davanti al The Elephant House, il café dove J. K. Rowling aveva iniziato a scrivere il primo libro di Harry Potter. L'emozione era tanta alla vista di quel luogo dove il colore per eccellenza è il rosso.
Quella stessa sera abbiamo preso parte ad un Mistery Tour che più che misterioso, veniva solo voglia di farsi quattro risate sui tentativi vani delle due guide di impressionarci (info). Però è stato un giro piacevole, devo ammetterlo. Una volta finito il tour abbiamo fatto un giro per alcuni dei più famosi pub di Edimburgo.
Per il terzo giorno avevamo l'intera mattinata libera fino alla partenza prevista per quello stesso primo pomeriggio.

Mi dispiace aver avuto soltanto due giorni per visitare questa città, ma sono sicura che ci ritornerò in futuro perché mi ci sono affezionata fin da subito e mi ha fatto in qualche modo sentire come a casa.

In quei giorni ho scattato più di 800 fotografie e, per mancanza di tempo, non ho avuto la possibilità di scegliere le migliori e sistemarle :(
(Le altre foto verranno caricate presto sul mio Flickr ;)





"The Elephant House", il café dove J.K. Rowling scrisse il primo libro di Harry Potter.


Arthur's Seat


Mystery Tour
Greyfriars Bobby

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